Il passato ci esiste senza mai rivelarci che siamo già avvenuti
Gran Sasso d'Italia dal Ceppo.
sabato 22 gennaio 2011
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Gran Sasso d'Italia dal Ceppo.
Trent'anni di T.A.M. CAI (2007)
Volume fotografico "Emozioni e Immagini"
Nel momento in cui tanti, autorevoli e non, intervengono su cosa fare per invertire la rotta di collisione tra l'Umanità e il mondo che la ospita, io, pieno di dubbi e con poche certezze, desidero restare in ascolto, nonostante il frastuono, per cercare di capire. Piero Angelini
Gran Sasso d'Italia dal Ceppo.
Chi è Piero Angelini?
PIERO ANGELINI E IL SUO INTERESSE PER L’AMBIENTE
Il suo interesse attivo per l’ambiente cominciò a manifestarsi a partire dalla metà degli anni 70 con l’adesione al Club Alpino Italiano. In ciò motivato dalle passioni nutrite fin da ragazzo, per la montagna e la fotografia.
Un impulso decisivo lo ricevette con il posto di lavoro a Teramo, circostanza che coniugò in modo desiderabilmente ideale, la vicina presenza della più importante montagna appenninica e la ricchezza di scenari che offriva per la seconda passione: la fotografia.
Ben presto però si rese conto delle tante iniziative, per fortuna non tutte realizzate, di “valorizzazione” della montagna che in sostanza sottraevano alla piena godibilità comune fette sempre più consistenti di territori immediatamente pedemontani e montani, miracolosamente giunti fino ai giorni nostri quasi intatti, nonostante una forte antropizzazione.
Da qui l’idea di più generale conservazione che cominciò a farsi strada, raggiungendo nel giro di pochi anni la sensibilità diffusa non solo della gran parte degli abruzzesi, che nei successivi anni ’80 avrebbe prodotto dopo memorabili lotte quelle leggi costitutive dei 3 Parchi Nazionali in Abruzzo. Il 30% della intera superficie regionale protetta !
La wilderness residua, pur frammentata ed in più punti irreversibilmente vulnerata, era salva !
Ciò portò Angelini, non solo emotivamente, ad impegnarsi in prima fila assieme ai tanti sodali delle altre Associazioni ambientaliste disponibili, per la salvaguardia della natura montana in generale e di quella abruzzese in particolare.
Nel 1992 fu nominato Esperto Nazionale per la Protezione della Natura Alpina del CAI.
Nel febbraio 1997 fu nominato Presidente Regionale TAM (Tutela Ambiente Montano) del CAI, rimanendovi in carica fino al 2000.
Successivamente, mentre gli attentati alla Natura del Gran Sasso continuavano, soprattutto con la pervicace volontà di aprire nelle sue viscere un 3° Traforo, per il “più agevole” accesso agli ambienti in caverna “dell’Ospite Laboratorio INFN” impegnato nelle ricerche della fisica di base, non sempre in armonia con la natura profonda di questa montagna e le sue già ricche risorse sorgive, Angelini entrava a far parte, con l’incarico di vice presidente, del Comitato Regionale per la Tutela dell’Acqua del Gran Sasso. Comitato che si distinse per le intense campagne di informazioni al più vasto pubblico regionale e nazionale, ingaggiando epiche battaglie a livello politico provinciale, regionale ed europeo, nonché ripetute pubbliche manifestazioni popolari a Teramo Pescara e L’Aquila al fine di scongiurare l’inutile infrastruttura con ulteriori irreversibili danni alle residue risorse idriche del Gran Sasso d’Italia.
Questa intensa attività di lotta, soltanto in questo inizio d’anno, il 2008, ha prodotto una vittoria definitiva del mondo ambientale impegnato a difesa della natura del Gran Sasso, con la sentenza del Consiglio di Stato che ha definitivamente respinto il progetto di fattibilità del 3° Traforo. Sono trascorsi 12 anni !
In quel periodo iniziava anche una intensa collaborazione con il WWF, dove attualmente riveste l’incarico di Consigliere regionale, con particolari compiti di ricerca e studi sul tema dei Cambiamenti Climatici, e nel settore delle Energie Dolci.
Con altri due esperti regionali abruzzesi della Tutela dell’Ambiente Montano, Prof. Adriano Antonucci ordinario dell’Università di Chieti e il Dott. Franco Trapani, ha scritto il libro di recente pubblicazione, per i tipi di Pacha Mama Edizioni – Teramo, “Trent’anni di T.A.M.” Una storia della tutela dell’ambiente montano del CAI abruzzese.
Il suo interesse attivo per l’ambiente cominciò a manifestarsi a partire dalla metà degli anni 70 con l’adesione al Club Alpino Italiano. In ciò motivato dalle passioni nutrite fin da ragazzo, per la montagna e la fotografia.
Un impulso decisivo lo ricevette con il posto di lavoro a Teramo, circostanza che coniugò in modo desiderabilmente ideale, la vicina presenza della più importante montagna appenninica e la ricchezza di scenari che offriva per la seconda passione: la fotografia.
Ben presto però si rese conto delle tante iniziative, per fortuna non tutte realizzate, di “valorizzazione” della montagna che in sostanza sottraevano alla piena godibilità comune fette sempre più consistenti di territori immediatamente pedemontani e montani, miracolosamente giunti fino ai giorni nostri quasi intatti, nonostante una forte antropizzazione.
Da qui l’idea di più generale conservazione che cominciò a farsi strada, raggiungendo nel giro di pochi anni la sensibilità diffusa non solo della gran parte degli abruzzesi, che nei successivi anni ’80 avrebbe prodotto dopo memorabili lotte quelle leggi costitutive dei 3 Parchi Nazionali in Abruzzo. Il 30% della intera superficie regionale protetta !
La wilderness residua, pur frammentata ed in più punti irreversibilmente vulnerata, era salva !
Ciò portò Angelini, non solo emotivamente, ad impegnarsi in prima fila assieme ai tanti sodali delle altre Associazioni ambientaliste disponibili, per la salvaguardia della natura montana in generale e di quella abruzzese in particolare.
Nel 1992 fu nominato Esperto Nazionale per la Protezione della Natura Alpina del CAI.
Nel febbraio 1997 fu nominato Presidente Regionale TAM (Tutela Ambiente Montano) del CAI, rimanendovi in carica fino al 2000.
Successivamente, mentre gli attentati alla Natura del Gran Sasso continuavano, soprattutto con la pervicace volontà di aprire nelle sue viscere un 3° Traforo, per il “più agevole” accesso agli ambienti in caverna “dell’Ospite Laboratorio INFN” impegnato nelle ricerche della fisica di base, non sempre in armonia con la natura profonda di questa montagna e le sue già ricche risorse sorgive, Angelini entrava a far parte, con l’incarico di vice presidente, del Comitato Regionale per la Tutela dell’Acqua del Gran Sasso. Comitato che si distinse per le intense campagne di informazioni al più vasto pubblico regionale e nazionale, ingaggiando epiche battaglie a livello politico provinciale, regionale ed europeo, nonché ripetute pubbliche manifestazioni popolari a Teramo Pescara e L’Aquila al fine di scongiurare l’inutile infrastruttura con ulteriori irreversibili danni alle residue risorse idriche del Gran Sasso d’Italia.
Questa intensa attività di lotta, soltanto in questo inizio d’anno, il 2008, ha prodotto una vittoria definitiva del mondo ambientale impegnato a difesa della natura del Gran Sasso, con la sentenza del Consiglio di Stato che ha definitivamente respinto il progetto di fattibilità del 3° Traforo. Sono trascorsi 12 anni !
In quel periodo iniziava anche una intensa collaborazione con il WWF, dove attualmente riveste l’incarico di Consigliere regionale, con particolari compiti di ricerca e studi sul tema dei Cambiamenti Climatici, e nel settore delle Energie Dolci.
Con altri due esperti regionali abruzzesi della Tutela dell’Ambiente Montano, Prof. Adriano Antonucci ordinario dell’Università di Chieti e il Dott. Franco Trapani, ha scritto il libro di recente pubblicazione, per i tipi di Pacha Mama Edizioni – Teramo, “Trent’anni di T.A.M.” Una storia della tutela dell’ambiente montano del CAI abruzzese.
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